1. Crescere?

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    Archibald
    Danica
    Famiglia
    Mervin
    By Lene85 il 6 Sep. 2012
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    La verità è che non sono mai stata un tipo che se ne frega.
    Fin da bambina, ho sempre avuto la tendenza a prendere a cuore tutto e tutti.
    Per questa ragione non capisco come sia arrivata a questo punto. Tutto quello che mi viene detto, e che mi è sgradito, mi scivola addosso come se fosse acqua fresca. Situazioni, parole, niente mi colpisce più come una volta.
    A quanto pare questo significa crescere.
    Smettere di fare i bambini, cercare di trattenere quello a cui si è voluto tanto bene quando è chiaro che non tornerà più e andare avanti. Un passetto alla volta magari, per mano a chi non ti ha mai abbandonato e che sai per certezza non lo farà tanto facilmente. Chi ami, che ti ama, che nonostante tutti i tuoi difetti, ogni mattina al tuo risveglio sai che sarà lì con te.
    Ieri Archibald è risorto.
    E’ stato bello vedere i cuccioli giocare fra loro, sentire aria di Famiglia finalmente al Neko.
    Dovrebbe essere così tutti giorni, un tempo lo era. Speriamo che a Necrosi finita, si ritorni alla normalità e la casa del Capofamiglia torni ad essere brulicante di vita come dovrebbe essere.
    Ho rifiutato le sue scuse però.
    Stavolta non ne voglio sentire.
    Non voglio caderci ancora.
    Mi ha spezzato il cuore per l’ultima volta.

    Sarà il mio Capofamiglia. Lo seguirò. Farò quello che mi ordinerà di fare (sempre nei limiti della ragionevolezza) ma non so se riuscirò più a considerarlo mio amico, mio fratello, mio padre. Non so davvero.
    Però, mi sento bene nonostante tutto.
    Benché non riesca a percepire Whisky, ho le pulsioni omicide sottocontrollo. Ogni volta che ho l’impeto di uscire di casa a cercare gli Eletti, cucino una torta o guardo per l’ennesima volta La Vendetta dei Sith e mi danno perché Anakin ha voltato le spalle a Padme e ad Obi Wan.

    Credo che uscirò a comprare dei gavettoni.
    Ho bisogno di sfogarmi, ma non posso correre rischio di contagiare qualcuno.



    PS: A Danica è piaciuto il braccialetto che le ho regalato per il compleanno.
    Last Post by Lene85 il 6 Sep. 2012
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  2. Tirando i conti

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    Connor è tornato ad essere un Herentas. L’altro giorno è passato davanti casa mia, non ho sentito la sua aura, o meglio, non l’ho sentita come avrei dovuto, ma sono riuscita tuttavia ad intuire che Reaver era sparito e che era qualcosa di benigno quello che riuscivo a percepire. Gli ho buttato le braccia al collo, folle di gioia, più per me stessa che per lui. Se un tipo come lui, che ha peccato contro sé stesso e contro quello che era, ha avuto una seconda chance , perché noi malati non dovremmo averla?
    La sera, sono uscita. In un moto di claustrofobia ho imboccato la porta incurante della pioggia. Benché non senta quasi più Whisky, ho ancora l’odio per l’acqua , la pioggia, tutto quello che è bagnato o umido. Al parco ho incontrato Ruya e un nuovo cucciolo Nathan. Non so come è successo, ma la serata, iniziata con un abbraccio di gruppo, è finita a spallate all’ultimo sangue sotto la pioggia con me sulle spalle di Nate e Isabella a cavalcioni su Ruya.
    Questo significa essere Bijus,
    Questo significa essere una Famiglia.
    Archibald è morto. Ieri Maeve mi ha avvisato via sms.
    Sono andata al Neko per intercettare il cadavere , e l’ho pulito dal sangue mentre gli altri parlavano. Ho preferito farlo io per evitare che qualcuno dei cuccioli si prendesse una simile incombenza per amore e poi avesse gli incubi per settimane.
    Pensiamo che sia stato ucciso da uno degli Umani Potenziati, ma non è questo il punto. Il fatto è che, benché sia dispiaciuta di saperlo cadavere in quella camera da letto vuota, non lo sono come dovrei. L’altra volta ero totalmente fuori di me, tanto da andare al Samarcanda per vederlo nelle vesti di Pierrot, stavolta invece, non ho versato una lacrima.
    L’ho ripulito dal sangue, gli ho messo una camicia pulita e coperto i pantaloni sporchi e la ferita che aveva alla coscia. Gli ho baciato la fronte come ho fatto l’altra volta e l’ho osservato per un momento.
    Il mio cuore sanguinava ad osservarlo, ma gli occhi rimanevano asciutti.
    Una parte di me lo rivedeva mentre mi accusava di volerlo morto, mentre spingeva contro di sé stesso il filo della lama, fottendosene di me che cercavo di fermarlo con tutte le forze, del sangue che stavo perdendo e del male che mi faceva. Rivedevo la sua determinazione a farmi impazzire e l’affetto e la tenerezza gelavano.
    Mi sento un mostro a provare una simile freddezza, ma ragionando non posso fare a meno di rendermi conto che tutto questo ha un senso, un senso non dipeso da me che ho fino alla fine cercato di tenere viva quella fiammella d'affetto che s'era accesa mesi fa. Ho provato con tutte le mie forze e mi sento in pace con me stessa.


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    In pace come la sera del trentuno. Quando dopo essere uscita da casa, in p...

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    Last Post by Lene85 il 4 Sep. 2012
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  3. Se dovessi...

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    AVVENIMENTO ON:

    [Si tratta di un foglietto di carta bianco, piegato in due e infilato fra le pagine del diario a mo' di segnalibro. La scrittura è incerta, tremante, e inclinata verso destra ]


    Se dovessi impazzire, ricorda che ti amo più di qualsiasi cosa al mondo.(Mervin)
    Se dovessi impazzire, ricorda che sei la sorella che ho sempre desiderato.(Danica)
    Se dovessi impazzire, ricorda che la fiducia è un fiore e va coltivato.(Archibald)
    Se dovessi impazzire, ricorda che sei il mio Padawan .(Matthew)
    Se dovessi impazzire, ricorda che... La Forza è Potente in te Luke.(Lorien)
    Se dovessi impazzire, ricordate che vi amo. (Zia Ellione, Zio Tobias)


    Scrivo queste righe come appunto a me stessa .
    Ho paura di impazzire anche io, di perdere ciò che sono in quegli incubi che mi attendono dietro l’angolo. Voglio ricordare cosa ho, cosa sono, e non solo il male che vogliono costringermi a fare.





    Edited by Lene85 - 26/8/2012, 13:16
    Last Post by Lene85 il 26 Aug. 2012
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  4. Aspettando la fine...

    Sono stata contagiata anche io.
    Aspetto la morte da un giorno all’altro, vivo ogni momento come se fosse l’ultimo e ogni volta che vedo le lancette far passare un’altra ora, sono felice di essere ancora viva.
    No, non ho paura di morire. Non ho paura di cadere. Ho solo paura di farlo in completa solitudine. Senza un ultimo viso da guardare prima di sprofondare in buio fatto d’incubi striscianti e terrore soffocato.
    E’ perché ormai non ho più nulla da perdere che ho affrontato Archibald. Senza il pericolo di venire contagiata, mi sono gettata nello scontro che lui ha cercato a testa bassa, come un toro nell’arena . Ho minacciato di spararmi ad una gamba, per far leva sui suoi sentimenti, poi ho richiamato la katana, e prima mi sono ferita ad un braccio e poi, me la sono puntata al basso ventre.
    Ero pronta a fare harakiri per farlo riprendere.
    Per farlo tornare in sé .
    Per ridarlo ai cuccioli e all’Alleanza.
    Perché così non possiamo più andare avanti.
    I Bijus, come razza, sono visti male. Male. Male.
    Per colpa sua, dei suoi comportanti, l’intera razza ha un onta addosso che sarà difficile da togliere. Il singolo potrà sempre riuscire a guadagnare la fiducia del prossimo con i suoi comportamenti, ma la Famiglia è bella che fottuta dai comportamenti da folle del suo Capo.
    Non so se ci sono riuscita, sembrava in sé quando l’ho lasciato, ma non mi fido più di tanto. Ho imparato a non dargli più il 100% della mia fiducia. Dopo tutte le batoste che ho preso, sarei pazza a farlo. Diciamo che glie ne sto concedendo un buon 70% mentre l’altro 30% pensa febbrilmente a cosa fare in caso il mio piano non fosse andato a buon termine.


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    L’altra sera ho costretto Danica ad una guerra di gavettoni.
    La sua aura era così buia prima che arrivassi, come acqua immota in un laghetto. Era così diversa dal solito ruscello allegro che di solito mi ricorda. Alla fine, anche se eravamo tutte e due talmente zuppe da sembrare uscite da una piscina, sembrava essersi rischiarata.
    Ha paura che nulla tornerà più come prima, che abbiamo perso per sempre le nostre vite come le conoscevamo. Io non lo credo. Io non voglio crederci. Ho una vita a cui tornare , e non ho intenzione di perderla e di perdermi.


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    Ieri sera ho allenato Lorien.
    Volevo fare qualcosa di utile prima di passare a peggior vita e visto che non trovo nessuno dei miei da spompare, ho pensato di insegnare a lui i rudimenti delle Arti Bianche. Mi sono divertita, anche sé poi ho rischiato di finire a fare la frittata a muro, grazie a Mervin, che per sgranchirsi mi ha prima afferrata con la sua Frusta di Luce e poi con tanto amore m...

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    Last Post by Lene85 il 26 Aug. 2012
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  5. Charlie.

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    Uno dei primi ricordi che ho di Charlie è un piccolo frammento di vita quotidiana. Straordinariamente nitido, se pensiamo a quanti anni fa risale. Charlie ha più o meno sette anni o otto anni ed è seduto con me e le mie bambole attorno al tavolino basso e oscenamente rosa che c’era nella stanza dei giochi, quello che usavo per far prendere il tea alle mie amiche di plastica. Ha l’aria annoiata, ma per farmi piacere, sorseggia il tea immaginario con un aria comicamente convinta.
    A quell’epoca ancora non sapevo la sua storia. Non sapevo che quella donna dall’aria altera, quasi arcigna, che ogni primo giugno lo scaricava a casa nostra e il trentuno agosto veniva a riprenderselo, non era la sua balia, ma sua madre, e che era nato da uno squallido tentativo di incastrare mio padre in un matrimonio riparatore.
    Sapevo che era mio fratello. Che il nonno lo amava quanto amava me, e che era bello stare con lui… Mi piaceva quando sorrideva, da piccolo era cicciottello, e aveva le fossette quando stirava le labbra. Proprio come le ho io.
    Crescendo seppi dal nonno che Sarah, la madre di Charlie, era una stronza della peggior specie. Un arrampicatrice sociale che per farsi un nome nel mondo della musica non aveva esitato ad infilarsi nel letto di mio padre una sera che era ubriaco. Una sola volta e aveva avuto fortuna. Era rimasta incinta e certificato alla mano aveva preteso il matrimonio. <<o faccio scoppiare uno scandalo.>> Era stata la minaccia..
    Mio padre però, non ne aveva voluto saperne.
    Da qualche settimana aveva iniziato a frequentare mia madre, non aveva intenzione di infilare la testa nel cappio che Sarah gli aveva preparato. Le disse che avrebbe riconosciuto il bambino, ma che il matrimonio poteva ficcarselo nel culo.
    Ci vollero tre anni di battaglie legali interminabili, aiutato dall’influenza di mio nonno e di suo fratello maggiore, all’epoca Sindaco della città di Glasgow, perché mio padre potesse prendere in braccio il suo primogenito.
    Da Charlie, in seguito seppi che lui di papà aveva solo qualche ricordo. Che era molto alto, che per i suoi occhi di bambino sembrava sfiorare con la testa il lampadario. Che parlava a voce bassa, come il nonno, e che come il nonno sorrideva spesso. Anche se aveva gli occhi sempre tristi e che non l’ha mai sentito ridere.
    O per lo meno, lui non se lo ricorda.
    Non posso credere che sia a Tokyo.
    Ci siamo lasciati gridandoci addosso mesi fa, davanti alla tomba del nonno ce ne siamo dette di tutti i colori, non riesco a capacitarmi che sia venuto qui. A riallacciare i rapporti. Avevo dimenticato che , nella vita, accadono anche le cose belle.


    Edited by Lene85 - 15/8/2012, 17:11
    Last Post by Lene85 il 15 Aug. 2012
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  6. Sfinita.

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    elena_reading




    [la scrittura si presenta tremolante, la carta chiazzata di lacrime.]


    Mio caro libretto…Sono stanca.
    Sono mesi che vesto i panni del parafulmine della Famiglia, che prendo sulle mie spalle le critiche all’operato del Capofamiglia, come se io potessi fare qualcosa. Come se dipendessero da me, metà delle decisioni che Archibald prende.
    Ieri, l’allenamento con Danica, è stata l’ennesima crepa nel vaso.
    Mi ha quasi fatto saltare via il braccio destro, ma non è stato questo il problema.
    Quando si è fermata per farmi curare, le ho detto che per me combattere ferita non è un problema. Archibald un pregio ce l’ha e bisogna riconoscerglielo, negli allenamenti mira a temprarci al dolore, combattere feriti per chi è passato per le sue mani diventa quasi un abitudine.
    Non l'avessi mai detto. E’ sclerata.
    Mi ha chiesto con chi credessi di parlare. Che è un Herentas, che mentre i suoi antenati erano in prima fila a farmi trucidare, i miei dov’erano?
    Per poi partire con un invettiva su quanto odi che si senta parlare solo dei Bijus, che loro vengano trattati come cani dai riporto. Non potevo crederci che stesse facendo a me quel discorso. A ME.
    Sono implosa. Ho sentito il cervello letteralmente ribollirmi in testa come una specie di stufato velenoso.
    Non so più come dirlo che le decisioni di Archibald non sono le mie , che il suo punto di vista non è il mio, che la Famiglia è una dittatura fondata su una sola persona, massimo due. Le ho detto di parlare con Sho, di rivolgersi a lei, se vuole almeno un cambiamento nel modo di fare del Capofamiglia, perché tanto a me, non da’ più retta.
    Sono stanca di ripetere sempre gli stessi concetti.
    Anche se fra tutto, quello che più mi ha dato urto, è stata la prima sparata.
    Il fatto che i suoi antenati erano in prima fila a farsi trucidare mentre i miei secondo lei, da come l’ha detto, erano a rincorrere i gomitoli di lana.
    Rispetto per rispetto. Almeno questo mi è stato insegnato.

    Ma non ho voluto litigare. Non so questo punto almeno.
    So che per orgoglio i Lupi farebbero e direbbero qualsiasi cosa.
    E poi sono stanca di discutere.
    Sono stanca di stare male per scelte di altri.
    Non mi merito di venire maltrattata per colpe non mie.
    Le mie colpe me lo sono sempre prese. I miei sbagli non li ho mai negati. Il nonno diceva che è così che una persona merita rispetto, non nascond...

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    Last Post by Lene85 il 31 July 2012
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“ Voglio essere un bastardo ”
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