1. 10 febbraio 2013
    Un sogno che si avvera.

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    Mervin non è preparato a livello emotivo, infatti, l'aura è leggermente sollevata e instabile come se fosse scossa dalle sensazioni esterne; i primi sguardi sono tutti per i parenti stretti come il padre terreno, gli zii, i cugini, le zie e le cugine, per i fratelli e sorelle celesti e per gli amici poi si guarda con aria profondamente interessata la punta delle lucide scarpe nere; siccome il matrimonio non è da reali d'Inghilterra ha preferito indossare un completo maschile di sartoria composto da pantaloni stretti in vita da una cintura dalla fibbia metallica, giacca abbinata con doppio bottone sopra una camicia di cotone con al colletto annodata una cravatta di seta nera e i polsini chiusi da gemelli d'argento, il fermacravatta è appena visibile, all'occhiello della giacca ha appuntato una piccola rosa bianca, non un gioiello addosso, il viso è fresco di rasatura professionale (non quella fatta sotto la doccia), capelli castani ben pettinati e un lieve profumo, come l'aura di una Feyrheel per capirci, però decisamente più maschile, segno che ha fatto il bagno dentro il dopobarba. I suoi sorrisi sono più incerti, qualche bontempone gli ricorda che fa ancora in tempo a scappare, altri che la festa è finita, che oramai il banco ha chiuso. Lui abbozza, teso ma felice.
    Ansia. Panico. Ansia. L’abbiamo detto panico? Marlene dovrebbe essere al braccio di ARCHIBALD, intenta a stritolarglielo con la sua manina dolce mentre respira a scatti come una partoriente e si guarda il vestito, quasi avesse paura di esserselo scordato ad indossare . -Lo so. Lo so. Faccio qualche cazzata e mi molla sull’altare. Lo so.-sussurra al Capofamiglia fra un sospiro e un altro guardandolo con lo stesso grado di terrore che non ha avuto davanti al Guardiano... Ecco facciamoci due conti come sta messa.-Ti prego non farmi cadere, se vedi che cado, fingi di avere un infarto e cadi prima di me. Fallo e ti amerò a vita.- Il suo abito è molto semplice se vogliamo, uno dei più classici esempi di abito da Principessa, quello che tutte le bambine sognano nel loro futuro. Bustino aderente senza spalline impreziosito da piccole perline e nodi d’amore in stoffa, e da una fascia, attorno alla vita, a cui è legato verso destro un trio di roselline in pizzo e dietro stretta in un fiocco. La gonna è ampia allungata dietro in uno strascico di un metro. Due strati di tulle sul fondo impreziosito da un pizzo ricamato da sante zampine bijus di zia Sinead. Il trucco è sobrio, adatto alla sua personalità, ovvero poco incline al belletto, e sui toni del suo incarnato, giusto quindi per tapparle quel brufoletto da ansia che l’è spuntato stamattina e che l’ha fatta urlare per mezz’ora facendo piombare in bagno otto herentas idrofobi per essere stati svegliati da una specie di sirena antiaerea e matita nera attor...

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    Last Post by Lene85 il 17 Feb. 2013
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  2. Riflessioni sotto l'albero.

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    Famiglia.
    Noel Archer
    By Lene85 il 25 Dec. 2012
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    Aislinn Marlene McMahon
    1 luglio 1885 – Edimburgo 25 dicembre 1985

    "Avrebbe desiderato che sua madre fosse viva per vedere quello spettacolo.
    Per vedere lei in mezzo a tanta gioia. Per vedere che in fondo il piacere
    e la bellezza non erano inarrivabili. Neppure per quelle come loro."



    -1.30 circa.-

    Tre anni, come passa il tempo.
    A volte mi sembra solo ieri che tutto è successo, che la mia vita ad Edimburgo è finita, e con lei la vita del nonno. E invece…
    Mi ricordo tutto di quel giorno, di quella mattina, di quegli ultimi minuti con lui.
    Ero in ritardo, ho mangiato in piedi, e quando mi sono sporta per salutarlo con un bacio sulla guancia, lui mi ha trattenuto per un braccio per guardarmi in faccia per un lungo momento.
    Come se sapesse cosa stava per accadere.
    Che quella era l’ultima volta che ci vedevamo.
    La nonna, disse, che fra me e lui era stato amore a prima vista.
    Piangevo nella culla, papà era completamente fuori per la morte della mamma, non voleva guardarmi figuriamoci stringermi a sè. Piangeva, e io, ad ogni suo singhiozzo, piangevo più forte. Poi, il nonno si è sporto verso di me, ci siamo guardati, e ho smesso di piangere.
    Probabilmente sapevo che ci sarebbe stato lui, con me, per tutta la vita.
    Non papà, non la nonna. Lui.
    Papà, è morto a trent’anni.
    Ha rimesso la vita in una tabaccheria di Edimburgo in cui mi sono sempre rifiutata di entrare. Senza colpa alcuna è stato ammazzato come un cane. Abbattuto come un colpo in testa.
    Negli incubi, ho viso il nonno lanciarsi verso la porta della tabaccheria a quello sparo, venire spinto a terra e avvicinarsi a gattoni.
    Le sue grida sono rimaste nella mia testa per tutto questo tempo, e la necrosi le ha fatto venire fuori, riproponendomele in HD.
    La nonna è morta di SLA quando avevo quindici anni.
    Ricordo che negli ultimi tempi, prima di venire intubata, farfugliava.
    Il nonno le preparava il sacchetto , perché faceva troppa fatica a deglutire e le mormorava a bassa voce osservandolo. Lui le faceva il bagno, le pettinava i capelli, la vestiva di rosa e di giallo, i suoi colori preferiti, guardandola per tutto il tempo come se fosse stata ancora la ragazzina con le trecce di cui si era innamorato e lei rispondeva a mormorii che non riuscivo a capire.
    Una sera, però, mi sforzai.
    Il nonno, per l’ennesima volta, stava leggendo per lei un passo del libro preferito : Il piccolo principe. La nonna aveva il viso voltato verso di lui e si lamentava, o almeno così credevo, a bassa voce. Mi sono alzata dal piano e mi sono accucciata sul pavimento accanto alla sua sedia a rotelle.
    “Amore. Amore. Amore. Amore.”
    Finalmente, ecco cosa diceva. Che cosa riusciva ancora a dire.
    Benchè ormai sepolta nel suo corpo, riusciva ancora a dire a su...

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    Last Post by Lene85 il 25 Dec. 2012
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  3. Neve

    Ieri mattina, mentre osservavo la luce del sole filtrare dalle imposte, mi sono chiesta se vivrò abbastanza a lungo per vedere la prima neve di Edimburgo. E’ stato il pensiero di un momento, che se ne scivolato oltre la barriera di ottimismo che mi sono costretta ad alzare per non perdere la testa.
    Mi ero appena svegliata da un incubo orrendo, una gragnola di immagini il cui protagonista era il nonno. L’ho visto seduto alla scrivania del suo studio, illuminato dal fascio di luce giallognolo della lampada accanto a lui. Ho sentito la penna grattare sul foglio e nelle narici quel buon odore di menta.
    Mi sono avvicinata, la mano destra sollevata per toccargli la spalla. Volevo che si girasse, che mi guardasse, che mi sorridesse. Che mi chiedesse com’era andata la giornata e se mi andava di ascoltare quello che aveva scritto. Volevo sedermi ai suoi piedi, come facevo da bambina, volevo ascoltarlo leggere e lasciarmi i problemi alle spalle.
    E invece, quando si è voltato, ho viso solo una maschera di morte.
    Ho visto il viso livido e gonfio del pupazzo che ho trovato morto sul pavimento della cucina, le labbra aperte e gli occhi già vitrei. Ho gridato tanto, fino a sentire male alla testa, ma è stato stavolta un grido interno. Ho urlato nel sogno, non nella realtà.
    Lo so perché quando ho aperto gli occhi, Mervin dormiva ancora.
    Ho osservato la luce cambiare nella stanza e ho pensato alla neve.
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    Quando sono nata nevicava.
    Il nonno mi disse che , la mattina prima della mia nascita, la mamma fece un pupazzo di neve davanti casa. Mi raccontò di averla guardata divertito per tutta la mattina, da dietro la finestra, chiedendosi come fosse possibile che una donna adulta potesse divertirsi tanto con un gioco da bambini.
    Papà Bijus, com’è possibile sentire la mancanza di qualcuno che non si è mai conosciuto?
    Ora, che sto per sposarmi, mi rendo conto di quale buco ci sia nella mia vita.
    Mi sono fermata davanti ad un negozio per abiti da spose, l’altro giorno, ho guardato prima i vestiti esposti e poi le ragazze dentro. Tutte accompagnate dalle madri. Le ho viste parlare, sorridere, indicare gli abiti.
    Ho visto mamme commuoversi, davanti alle figlie che facevano passerella e ho pensato: A me non accadrà.
    Mia madre non mi accompagnerà a scegliere l’abito.
    Mio padre non eviterà che incespichi ad un soffio dall’altare.
    Ho zia Ellione e zio Tobias.
    So che loro farebbero le veci di mamma e papà se glie lo chiedessi, ma non è la stessa cosa.
    Sono cattiva a pensarlo forse, ma so che è così. Non sono veramente figlia loro.
    Tempo fa , avevo pensato di chiedere ad Archibald di farlo.Di pigliarsi l’onere di impedire che, durante l’attraversamento della navata, non finissi per terra per via delle ginocchia molli, ma ho cambiato idea.
    I rapporti, non sono migli...

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    Last Post by Lene85 il 5 Oct. 2012
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  4. Visite inaspettate...

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    Danica
    Famiglia.
    Mervin
    Seren
    By Lene85 il 2 July 2012
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    Stasera, tornando a casa da lavoro, ho sentito due presenze in bagno. Una era potente, compressa di energia fredda. L’altra era lieve, sempre ad elemento acqua. Quando ho aperto la porta e ho acceso la luce, sono scoppiata a ridere. Zia Ellione e Lily , nella loro forma originale, erano sdraiate nel lavello del bagno. Erano così carine che non ho resistito! Ho dovuto per forza fotografarle!
    ...Non diciamolo a nessuno, ma passando davanti all’edicola, ho visto il Corriere Annunci e l’ho comprato. Ho iniziato a spulciare le casa in affitto per vedere se c’era qualcosa di carino. Niente in periferia, e niente c’entro. Qualcosa in mezzo, facile da raggiungere, ma non fra il caos.
    Voglio andarmene via da qua, dal Neko.
    Non riesco più a tollerare di stare sola come un cane, con lui che mi tratta come se non fosse successo niente. Oh, ma per lui non è successo nulla, ne sono sicurissima che non gli passa nemmeno per la testa che scherzetto gli sto preparando per dargli il bentornato.
    Anche perché è appurato che vado molto più d’accordo con le herentas che con le mie stesse sorelle che quasi non conoscono...




    Messaggio da parte di Marlene
    Spedito il 02/07/2012 00:33
    mms on



    OH MIO DIO E' TERRIBILE. KEVORIN HA TRADITO AMINA E HA AVUTO UN FIGLIO.

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    *aggiunto sotto la foto* buahahahahah


    Messaggio da parte di Seren
    Spedito il 02/07/2012 01:09
    {sms on}


    Ci tengo a premettere che quello non è il figlio di Kev.
    E' un suo cosplayer.
    E stiamo ancora chiedendo i diritti per furto d'immagine.

    InsensiBBile! D:
    (<3)



    Edited by Lene85 - 2/7/2012, 13:13
    Last Post by Lene85 il 2 July 2012
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