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Ancora regali... Sono stata una brava bambina!
Messaggio da parte di Amina
Spedito il 24/12/2012 00:00
al Neko viene lasciata una scatola da torte con LENE scrtto a caratteri cubitali; attaccato al manico un semplicissimo cartoncino rosso glitter "tanti auguri, con questa scemata spero quanto meno di averti fatta sorridere. Amy"
http://4.bp.blogspot.com/_1z-pgnhjpIs/TSON...tronchetto2.jpg
Messaggio da parte di Lux
Spedito il 23/12/2012 18:38
[Avvenimento On]
Sotto l'albero di Natale del Neko, Marlene potrà trovare un sacchetto di carta, con su scritto il suo nome. Pinzato al sacchetto, vi è un biglietto che recita:
"Ci conosciamo poco, ma ci tenevo a farti comunque un regalo. Non si può mica fare il regalo a tutti gli Anziani meno che ad una, no? Se è poi scozzese, motivo in più per non farle questo torto.
Non è una cosa molto originale, ma almeno è qualcosa che viene direttamente dalla nostra terra, quindi spero ti possa fare comunque piacere.
Buon Natale
Lux"
Dentro al sacchetto, Marlene potrà trovare un pacchetto di carta, al cui interno vi è una custodia, che contiene a sua volta una collana in argento(www.duncan-house.com/_dh/wp-content...ce2-400x300.jpg)
Messaggio da parte di Ruya
Spedito il 23/12/2012 14:03
[ avvenimento on ]
sotto l'albero del neko, è stato lasciato un pacchetto rosso con nastro rosa confetto, dal quale pende un bigliettino "PER MARLENE!!!!!!!"
(...)
AUGURISSIMI DI BUON NATALE, LENE!!!!!!
te li regalo perchè per me sei "zampe di velluto", la ladra di boxer (di matthew).
quando vuoi, possiamo organizzarci per quella cosa della bandiera del neko, eheheh
RUYA!!!!"
dentro il pacchetto c'è un paio di guanti di peluche, a forma di zampa di gatto (www.fantastik.it/images/Image/black%20cat%20paw.jpg).
da uno dei guanti sbuca la coda di un unicorno di peluche: tirandolo fuori, marlene potrà accorgersi del fatto che al didietro del pupazzetto è stata legata una piccola catena di marshmallow, infilata nell'altro guanto.
sotto ai guanti una t-shirt azzurrina... -
Morire ancora...
Sono morta, ancora.
Al Neko, in cucina, accanto alla seggiola di Archibald.
Quando mi sono sentita venire meno, ho avuto l’istinto di avere qualcuno accanto, di non andarmene sola. Gli ho afferrato la mano, invece della bottiglia che mi ha allungato, e l’ho usata come spinta per spostarmi dal mobile della cucina e andargli accanto. Sono morta seduta sul pavimento, vicino agli altri Isabella e Anita e sotto lo sguardo della piccola Ruya. Prima di morire, di lasciarmi andare, ho anche intravisto la luce della transizione di Mervin, che è arrivato giusto in tempo per vedermi spirare. Povero amore mio, che brutti regali gli faccio in questo periodo.
Ho aperto gli occhi a casa mia. Urlando come una pazza, ho buttato fuori urlando tutto l’orrore che nelle sei ore trascorsa come cadavere, mi ha preso e lacerato. Ho vomitato sul cuscino, e sono caduta sul pavimento.
Non so che ho fatto nei minuti dopo essermi svegliata, so solo che, come l’altra volta, era letteralmente fuori di me. A differenza di Dany che si è chiusa in una sorte di morte ad occhi aperti, ho affermato il mio ritorno alla vita, svuotando i polmoni dall’aria più volte.
Il tatuaggio che ho sul braccio sinistro, quel serpente maledetto, ha aperto gli occhi. Due piccole schegge di vetro che sembrano guardarmi. Ho chiuso la mano in diversi giri di bende, ho stretto forte che ho paura che le dita mi diventeranno tutte nere e mi cadranno.
Ho trascorso la giornata in preda all’ansia crescente, strofinandomi la mano bendata e combattendo con la voglia di ficcarla nell’acido che si usa per sturare i water. Ho messo su il DVD si Iron Man, che ho visto tremila volte ma fa sempre bene all’anima, e ho provato a rilassarmi.
Non l’avessi mai fatto.
Ho chiuso gli occhi e nello stesso istante ho visto mia madre venirmi incontro urlando. La faccia ridotta a brandelli di carne strappata dal tempo e un occhio a penzoloni oltre l’orbita. Era uscita dalla bara per infilarmi al suo posto.
Mi sono svegliata, anche questa volta, dando voce alla paura con uno strillo lungo. Sono caduta dal divano, e ho teso le braccia alla cieca. Mi sono resa conto dopo, che avevo schiacciato il viso contro il fianco di Aiko.
Ho passato il resto della serata a bere, caffè e whisky.
Più whisky che caffè.
No, più caffè che whisky.
Diciamo che alternavo le dosi.
Anche le mie sorelle sono in queste condizioni.
Isabella che sembra ambire a scomparire visto quando sta dimagrendo e Anita, che ha tirato fuori gli aculei come un piccolo porcospino e sembra difendersi dal momento con l’ironia e il sarcasmo. Abbiamo parlato di un possibile ritorno di Sho al Neko, e sono stata sincera, me ne fotte ben poco se sua grazia riporterà il culo in palazzina. Sarò contenta per ... -
Cadere ancora...
Archibald annuisce vagamente alle asserzioni di Anita, ma non sta ascoltando. Non realmente, perchè sta ascoltando il suo corpo, e non le altre. Quindi si porta a convenire con l'altra, anche se in realtà ci ha capito meno di zero. Altra fitta. Anche se volesse, non riuscirebbe più ad alzarsi. E se si osserva Isabella che cerca di portare fuori Ruya con sguardo vacuo, la tua attenzione viene captata di più prima da Anita, e la sua tovaglia, che gli strappano una nuova risata isterica, e poi da Ruya, che cerca di convincerlo che la tregua si può salvare.- ...Ma io sto benissimo. Ho solo sonno. -Biascica, non rispondendo effettivamente alla tregua, ma socchiudendo e strizzando gli occhi per l'ennesima fitta. Si porta entrambe le mani alla testa, scuotendola, lasciando andare la bottiglia, che si infrange a terra in un suono poco sano, prima che Marlene gli si spiaccichi addosso.- ...E non starmi appiccicata, cazzo! -Cerca anche di tirarle un pizzicotto, burbero e perculante come ai vecchi tempi, prima di passare lo sguardo sugli altri.- ...Per una volta, non siamo soli. -Almeno questa frase perbenista, sembra uscirgli di colpo, mentre fa cenno anche alle altre due, Isabella e Anita, di avvicinarsi. Piano piano, due volte, prima che la mano ricada, assolutamente priva di vita, al fianco. Fortuna che è su una sedia. Rovescia il capo in avanti, chiude gli occhi, e semplicemente, si spegne. E lui, nella sua mente, inizia ad urlare.-
Anita se solo avesse la forza di spalmarsi una mano in faccia lo farebbe al sussurro di Isabella. Visto che se loro sbiancano, lei sbianca quindi saranno tutti un mazzetto di cadaveri tra poco. Deglutisce e non riesce a parlare, le sembra strano, non ha mai sentito tutto questo nelle altre morti, forse nella prima, ma mai così forte. Si sente prosciugare di tutto quello che vorrebbe fare e per una volta, adesso, insieme agli altri nasce pian piano la paura che riaffiora negli occhi per un paio di secondi. La reazione di Ruya le strappa una risata- Ci sotterrerà tutti. -e qui va beh, bando all’umorismo noir, mentre si raschia la gola che si sta seccando. E’ faticoso parlare, ma lei lo fa e sorride, ci prova anche nel panico che aumenta, che aumenta mentre si muore sotto gli occhi di qualcun altro- no non stiamo bene, e tra poco…-prende aria- non ce la faccio a fare un disegnino. -sussurra ridacchiando nemmeno troppo isterica, mentre si lascia andare contro la schienale e la testa finisce un pelino all’indietro cozzando contro il muro; tenerla su troppa fatica- A domani Ruy…-sussurra con un sorriso. Si sforza, ce la deve fare in...
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“ Voglio essere un bastardo ”