1. Paura e delirio in sala parto

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    Isabella
    Mervin
    Noelle
    Seren
    By Lene85 il 12 April 2013
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    -AAAAAARGH!- giusto per iniziare bene la giocata ci presentiamo con un urlo assassino! Marlene si trova in sala travaglio, sola, visto che zia Ellione è stata spedita a prenderle dell’acqua e sta urlando come se avesse Satana alle calcagna tutta chinata in avanti e aggrappata alle sponde del letto per poi rilassarsi, prendendo fiato dal naso e buttandolo dalle labbra. In meno di mezz’ora ha fatto scappare tre infermiere, intimorito un ginecologo: La moglie del direttore, sarà leggenda prima di domattina. Prende fiato lasciandosi cadere sul cuscino, asciugandosi il sudore con entrambe le mani, portandosi indietro i capelli dalla faccia . -…- Essendo prossima al parto, la sua tenuta è puramente ospedaliera. Una camiciona celeste con le maniche corte annodata dietro alle spalle e che la copre fino alle ginocchia e stop. -Chi me lo doveva dire.- frigna fra un respiro e l’altro - Chi me lo doveva dire.- che partorire fosse così doloroso. Prende ancora fiato, in attesa della prossima ondata di dolore sistemandosi sul lettino , abbassando le ginocchia per girarsi un po’, senza pace. Poveretta lei, e poveretto chi ci avrà a che fare.
    Mervin è arrivato sulla soglia non soltanto metaforica della paternità. Una delle infermiere lo aiuta a infilare il camice verde sopra la camicia di cotone e i semplici jeans, la sua aura è sempre splendente come un raggio di sole, ma tesa come un fulmine: -Il CD!- esclama d'un tratto, agitandosi un po' goffamente estrae una custodia dalla tasche anteriore dei pantaloni, allunga la custodia alla devota Martha che avanza qualche obiezione a cui il Serafino scuote il capo: -No, funziona.- assicura alla bionda assistenza: -Il sistema stereo è pronto, ha partorito così anche Angelina Jolie.- conclude. Arriva con l'ostetrica, una signora sulla cinquantina non propriamente sottile dai tratti orientali. -Stai andando benissimo, Lene.- esclama entrando con l'aura appena sollevata: -Sei in forze, potresti andare avanti per giorni.- aggiunge, non è la cosa migliore da dire ma poi, nell'ambiente si spande uno sciabordio di acque, come se ci fosse una perdita delle tubature. Chi non è andato a urinare, diciamolo, potrebbe trovarlo fastidioso. Allo scrosciare si aggiunge una melodia delicata. -Amore, ascolta.- mostra i palmi delle mani: -Lascia che ti penetri dentro!- la incoraggia. [Musica:
    Marlene si gira verso la porta della sala travaglio inspirando ed espirando velocemente, a piccole boccate dalle labbra socchiuse. Ha rotto un paio di capillari negli occhi, piange e le cola anche il naso. Sì, decisamente potrebbe andare avanti per giorni. Si soffia il naso su un risvolto del lenzuolino che copre il lettino su cui è sdraiata, non proprio il massimo della finezza, ma vorremmo vedere voi al suo posto e torna a guardare l’Angelo - Mervin.- mormora - Mi st...

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    Last Post by Lene85 il 12 April 2013
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  2. 10 febbraio 2013
    Un sogno che si avvera.

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    Mervin non è preparato a livello emotivo, infatti, l'aura è leggermente sollevata e instabile come se fosse scossa dalle sensazioni esterne; i primi sguardi sono tutti per i parenti stretti come il padre terreno, gli zii, i cugini, le zie e le cugine, per i fratelli e sorelle celesti e per gli amici poi si guarda con aria profondamente interessata la punta delle lucide scarpe nere; siccome il matrimonio non è da reali d'Inghilterra ha preferito indossare un completo maschile di sartoria composto da pantaloni stretti in vita da una cintura dalla fibbia metallica, giacca abbinata con doppio bottone sopra una camicia di cotone con al colletto annodata una cravatta di seta nera e i polsini chiusi da gemelli d'argento, il fermacravatta è appena visibile, all'occhiello della giacca ha appuntato una piccola rosa bianca, non un gioiello addosso, il viso è fresco di rasatura professionale (non quella fatta sotto la doccia), capelli castani ben pettinati e un lieve profumo, come l'aura di una Feyrheel per capirci, però decisamente più maschile, segno che ha fatto il bagno dentro il dopobarba. I suoi sorrisi sono più incerti, qualche bontempone gli ricorda che fa ancora in tempo a scappare, altri che la festa è finita, che oramai il banco ha chiuso. Lui abbozza, teso ma felice.
    Ansia. Panico. Ansia. L’abbiamo detto panico? Marlene dovrebbe essere al braccio di ARCHIBALD, intenta a stritolarglielo con la sua manina dolce mentre respira a scatti come una partoriente e si guarda il vestito, quasi avesse paura di esserselo scordato ad indossare . -Lo so. Lo so. Faccio qualche cazzata e mi molla sull’altare. Lo so.-sussurra al Capofamiglia fra un sospiro e un altro guardandolo con lo stesso grado di terrore che non ha avuto davanti al Guardiano... Ecco facciamoci due conti come sta messa.-Ti prego non farmi cadere, se vedi che cado, fingi di avere un infarto e cadi prima di me. Fallo e ti amerò a vita.- Il suo abito è molto semplice se vogliamo, uno dei più classici esempi di abito da Principessa, quello che tutte le bambine sognano nel loro futuro. Bustino aderente senza spalline impreziosito da piccole perline e nodi d’amore in stoffa, e da una fascia, attorno alla vita, a cui è legato verso destro un trio di roselline in pizzo e dietro stretta in un fiocco. La gonna è ampia allungata dietro in uno strascico di un metro. Due strati di tulle sul fondo impreziosito da un pizzo ricamato da sante zampine bijus di zia Sinead. Il trucco è sobrio, adatto alla sua personalità, ovvero poco incline al belletto, e sui toni del suo incarnato, giusto quindi per tapparle quel brufoletto da ansia che l’è spuntato stamattina e che l’ha fatta urlare per mezz’ora facendo piombare in bagno otto herentas idrofobi per essere stati svegliati da una specie di sirena antiaerea e matita nera attor...

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    Last Post by Lene85 il 17 Feb. 2013
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  3. Liberi.

    *Avevo promesso di bruciare questo diario alla morte del Guardiano, ma ora come ora, se lo facessi, mi sentirei come se facessi torto ad un vecchio amico. Credo che lo terrò con me, mi ha portato fortuna.

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    [...]A questo punto, dopo l’orrore che sono stati costretti a vivere in questi lunghissimi mesi, la scena che si staglia davanti a loro è quasi fiabesca. Miliardi di lucine dai colori tenui, come lucciole finalmente libere, guizzano da una parte e dall’altra: alcune di essere si dirigono verso il cielo, polverizzando letteralmente con la loro scia gli alati demoniaci che si stagliano nel cielo; altre corrono a richiudere le ferite che la Spezza Anime è stata in grado di infliggere alla linea tra le due dimensioni, ricucendo lo strappo; altre ancora investono i nostri eroi rigenerando le loro ferite, mentre sullo sfondo di tutto questo le catene ritirano nell’abisso dal quale è venuto il Guardiano ed i suoi seguaci ancora rimasti in vita, in un vortice che si esaurirà lasciando le quattro catene completamente bianche e prive di potere.
    Intanto in quel tripudio di luci che continuano a sbucare fuori dalla spada spezzata riaffiorano anche tre spiriti familiari: viola, rosa e un rosa più tenue, che roteano su se stesse trovando la strada nel più insolito dei modi. Al ritorno delle anime Kaede che tutto osserva concede ai corpi di tornare tra i loro compagni di avventura, permettendo agli spiriti di ricongiungersi al loro corpo, tant’è che non passerà molto prima che CHLOE, DYSIS e LINDA riaprano lentamente le palpebre, ancora provate dal viaggio compiuto e dal dolore provato.
    Mentre i tre artefatti assumono una colorazione biancastra restando privi di potere, intorno al pollice di tutte le creature presenti una lucina grigia ricama la luccicante sagoma di un anello che si ritroveranno al dito, con un’iscrizione nell’antica lingua dei Grigi; a breve distanza, davanti a loro, l’intera generazione spezzata in forma eterea fronteggerà i suoi salvatori: «Ci avete concesso la pace, avete creduto e lottato come nessun altro prima d’ora ed i Saggi Grigi di questo vi sono grati. E non solo noi.» Aggiunge la precisazione finale sollevando le braccia e mostrando il tripudio di anime liberate che possono finalmente ricongiungersi ai propri cari e trovare il riposo dopo immemore prigionia e sofferenza. «Accettate il nostro dono ed andate in pace, che la vostra esistenza sia guidata dalla saggezza e che il desiderio di potere non vi accechi mai poiché esso fu da sempre rovina.» Filosofia spiccia insomma, con un accenno di sorriso al quale segue il dissolversi graduale di quelle figure, oltre le quali la nebbia scura sembra diramarsi, mentre poco più in là un’ ombra guizza tra le altre ombre ra...

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    Last Post by Lene85 il 22 Jan. 2013
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  4. I primi regali [Che ho fatto]

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    Isabella
    Lorien
    Maeve
    Shuyin
    By Lene85 il 13 Dec. 2012
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    Captain-America-Soldiers-T-shirt
    » Una Maglietta, in cotone, nera maschile, raffiguranti diversi eroi Marvel ,
    mentre al centro spicca Capitan America, con scudo, a colori. Per Lorien.

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    borsa-lusso-regina
    » Una borsa di lusso, targata Disney, che raffigura la regina
    di Cuori di Alice nel Paese delle Meraviglie, priva d’incanti.
    Per Maeve.

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    Avvenimento ON

    Sul tavolino del suo appartamento, Shu troverà una pacchettino
    di Natale color crema a fantasia di Babbi Natali e Renne con un bel fiocco.
    Il biglietto,pinzato sulla decorazione dice

    "Buon Natale fratellino.
    Lene"


    Dentro al pacchetto, questo:

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    Avvenimento on


    Sul tavolino del suo appartamento, Isabella troverà una pacchettino
    di Natale verde a fantasia di Babbi Natali e Renne con un bel fiocco.
    Il biglietto,pinzato sulla decorazione dice

    "Buon Natale sorella.
    Lene"


    Dentro, al pacchetto, questo:

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    Last Post by Lene85 il 13 Dec. 2012
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  5. Neve

    Ieri mattina, mentre osservavo la luce del sole filtrare dalle imposte, mi sono chiesta se vivrò abbastanza a lungo per vedere la prima neve di Edimburgo. E’ stato il pensiero di un momento, che se ne scivolato oltre la barriera di ottimismo che mi sono costretta ad alzare per non perdere la testa.
    Mi ero appena svegliata da un incubo orrendo, una gragnola di immagini il cui protagonista era il nonno. L’ho visto seduto alla scrivania del suo studio, illuminato dal fascio di luce giallognolo della lampada accanto a lui. Ho sentito la penna grattare sul foglio e nelle narici quel buon odore di menta.
    Mi sono avvicinata, la mano destra sollevata per toccargli la spalla. Volevo che si girasse, che mi guardasse, che mi sorridesse. Che mi chiedesse com’era andata la giornata e se mi andava di ascoltare quello che aveva scritto. Volevo sedermi ai suoi piedi, come facevo da bambina, volevo ascoltarlo leggere e lasciarmi i problemi alle spalle.
    E invece, quando si è voltato, ho viso solo una maschera di morte.
    Ho visto il viso livido e gonfio del pupazzo che ho trovato morto sul pavimento della cucina, le labbra aperte e gli occhi già vitrei. Ho gridato tanto, fino a sentire male alla testa, ma è stato stavolta un grido interno. Ho urlato nel sogno, non nella realtà.
    Lo so perché quando ho aperto gli occhi, Mervin dormiva ancora.
    Ho osservato la luce cambiare nella stanza e ho pensato alla neve.
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    Quando sono nata nevicava.
    Il nonno mi disse che , la mattina prima della mia nascita, la mamma fece un pupazzo di neve davanti casa. Mi raccontò di averla guardata divertito per tutta la mattina, da dietro la finestra, chiedendosi come fosse possibile che una donna adulta potesse divertirsi tanto con un gioco da bambini.
    Papà Bijus, com’è possibile sentire la mancanza di qualcuno che non si è mai conosciuto?
    Ora, che sto per sposarmi, mi rendo conto di quale buco ci sia nella mia vita.
    Mi sono fermata davanti ad un negozio per abiti da spose, l’altro giorno, ho guardato prima i vestiti esposti e poi le ragazze dentro. Tutte accompagnate dalle madri. Le ho viste parlare, sorridere, indicare gli abiti.
    Ho visto mamme commuoversi, davanti alle figlie che facevano passerella e ho pensato: A me non accadrà.
    Mia madre non mi accompagnerà a scegliere l’abito.
    Mio padre non eviterà che incespichi ad un soffio dall’altare.
    Ho zia Ellione e zio Tobias.
    So che loro farebbero le veci di mamma e papà se glie lo chiedessi, ma non è la stessa cosa.
    Sono cattiva a pensarlo forse, ma so che è così. Non sono veramente figlia loro.
    Tempo fa , avevo pensato di chiedere ad Archibald di farlo.Di pigliarsi l’onere di impedire che, durante l’attraversamento della navata, non finissi per terra per via delle ginocchia molli, ma ho cambiato idea.
    I rapporti, non sono migli...

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    Last Post by Lene85 il 5 Oct. 2012
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  6. Cadere ancora...

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    Archibald annuisce vagamente alle asserzioni di Anita, ma non sta ascoltando. Non realmente, perchè sta ascoltando il suo corpo, e non le altre. Quindi si porta a convenire con l'altra, anche se in realtà ci ha capito meno di zero. Altra fitta. Anche se volesse, non riuscirebbe più ad alzarsi. E se si osserva Isabella che cerca di portare fuori Ruya con sguardo vacuo, la tua attenzione viene captata di più prima da Anita, e la sua tovaglia, che gli strappano una nuova risata isterica, e poi da Ruya, che cerca di convincerlo che la tregua si può salvare.- ...Ma io sto benissimo. Ho solo sonno. -Biascica, non rispondendo effettivamente alla tregua, ma socchiudendo e strizzando gli occhi per l'ennesima fitta. Si porta entrambe le mani alla testa, scuotendola, lasciando andare la bottiglia, che si infrange a terra in un suono poco sano, prima che Marlene gli si spiaccichi addosso.- ...E non starmi appiccicata, cazzo! -Cerca anche di tirarle un pizzicotto, burbero e perculante come ai vecchi tempi, prima di passare lo sguardo sugli altri.- ...Per una volta, non siamo soli. -Almeno questa frase perbenista, sembra uscirgli di colpo, mentre fa cenno anche alle altre due, Isabella e Anita, di avvicinarsi. Piano piano, due volte, prima che la mano ricada, assolutamente priva di vita, al fianco. Fortuna che è su una sedia. Rovescia il capo in avanti, chiude gli occhi, e semplicemente, si spegne. E lui, nella sua mente, inizia ad urlare.-
    Anita se solo avesse la forza di spalmarsi una mano in faccia lo farebbe al sussurro di Isabella. Visto che se loro sbiancano, lei sbianca quindi saranno tutti un mazzetto di cadaveri tra poco. Deglutisce e non riesce a parlare, le sembra strano, non ha mai sentito tutto questo nelle altre morti, forse nella prima, ma mai così forte. Si sente prosciugare di tutto quello che vorrebbe fare e per una volta, adesso, insieme agli altri nasce pian piano la paura che riaffiora negli occhi per un paio di secondi. La reazione di Ruya le strappa una risata- Ci sotterrerà tutti. -e qui va beh, bando all’umorismo noir, mentre si raschia la gola che si sta seccando. E’ faticoso parlare, ma lei lo fa e sorride, ci prova anche nel panico che aumenta, che aumenta mentre si muore sotto gli occhi di qualcun altro- no non stiamo bene, e tra poco…-prende aria- non ce la faccio a fare un disegnino. -sussurra ridacchiando nemmeno troppo isterica, mentre si lascia andare contro la schienale e la testa finisce un pelino all’indietro cozzando contro il muro; tenerla su troppa fatica- A domani Ruy…-sussurra con un sorriso. Si sforza, ce la deve fare in...

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    Last Post by Lene85 il 10 Sep. 2012
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  7. ... Capo?

    Sho è ancora scomparsa. Non si è messa in contatto con me e mai lo farà credo. Non ho idea se sia ancora in vita oppure no. Se uno dei tanti che la cerca è riuscito a metterle le mani addosso. Non lo so. Per tutta la vita, se l’è successo qualcosa, avrò sulla coscienza questa colpa.
    Archibald è morto qualche giorno fa, fra le braccia di Suomi. Però non è risorto. E’ meglio, ha compiuto lo stesso iter della malattia degli altri, ma quello che si aggira per Tokyo non di certo il Capofamiglia. Me ne sono accorta quando l’ho visto al Donguri, quando ho incrociato il suo sguardo.
    C’era una scintilla di sbagliato che mi ha fatto rizzare i peli sulle braccia.
    Da quel giorno vivo con l’incubo nella testa, che se Mervin non fosse piombato in negozio come un meteorite caduto dal cielo, mi avrebbe aggredita per farmi sputare assieme al sangue quello che so sui tre Eletti.
    Quindi praticamente nulla.
    Ho dato così l’ordine di fuga agli altri. Ai cuccioli soprattutto, ma anche agli altri. Tecnicamente sono l’unica a poter dare ordine. Tecnicamente sto facendo da Capofamiglia. E’ per questo, quando ieri sera , mi sono piombati Isabella e Lorien in un lago di sangue, fossi stata da sola. Avrei ucciso Isabella con le mie mani per non avermi obbedito.
    Non ho capito cosa è successo, lui Archibald, le ha promesso che non le avrebbe fatto nulla , ma ovviamente non ha mantenuto la sua promessa. Le ha spezzato una spalla, sfondato la gabbia toracica, e credo anche qualcos’altro. Si è accanito anche su Lorien accorso per salvare la moglie da morte quasi certa, sparandogli prima allo stomaco, e poi quando era quasi di spalle.
    Non è più ARCHIBALD, è un MOSTRO!
    Ho intenzione di trovare un’altra Palazzina abbandonata dove far riunire gli altri, non posso permettere che i cuccioli vengano necrotizzati, stiamo diventando lo zimbello di tutti . Cacciati, e quasi uccisi dal nostro Capofamiglia.
    Non so se sto facendo bene. Se il mio istinto mi sta mostrando la giusta via da seguire. Avrei bisogno di chiedere consiglio a qualcuno, ma non ho nessuno a cui rivolgermi.
    Mervin non vuole immischiarsi nei fatti della Famiglia, ha la Legione a cui pensare e lo capisco. Nemmeno io oserei dire mezza parola, mettere il naso nei suoi fatti, ma io ho come la sensazione di stare sbagliando tutto e che nessuno non voglia dirmelo per non farmi dispiacere.


    Last Post by Lene85 il 14 Aug. 2012
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  8. Tradimento.

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    -4.30 del mattino-
    Ho fatto rientrare Isolde e i cuccioli, dato da bere a Aiko , e ora sono sul divano assieme ad Astra e Nestore. La casa, la mia nuova casa, è avvolta dal più completo silenzio e mi sento meravigliosamente bene. Mervin dorme nell’altra stanza, ho chiuso la porta per non infastidirlo, e prima di mettermi a scrivere, ho fatto il giro delle stanze studiandola una ad una.
    Mi piacerà vivere qui.
    La giornata di ieri è stata infernale, da girone dantesco.
    E’iniziata alle quattro del mattino, con Cesare apparso come un uragano in salotto tenendo Isabella morta fra le braccia, e si è conclusa…Beh si è conclusa bene, perché mi ha vista fra le braccia di Mervin ad ‘inaugurare’ casa, ma quello che è passato in mezzo fra un momento e l’altro è stata una di quelle esperienze che non augurerei nemmeno al mio peggior nemico…

    Sono stata promossa anziano da Archibald, ma non lo considero un onore, ma solo un modo per chiudermi la bocca e frenare il mio malcontento. Me l’ha dimostrato con i fatti e le parole che è stato solo un contentino, perché mi è trattata come una merda.
    Come uno schifo.

    Mi ha fatto sentire un mostro.



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    Archibald ha un fremito quando sente l'aura di Lene arrivare in casa sua. Stranamente, sia al messaggio dell'altra, sia agli scatoloni in giro, pare non aver avuto nessuna reazione. La sua voce, tutto sommato, lo fa produrre in un sussulto. Comunque, dopo aver sentito Marlene rivolgersi a Cesare, è lui che parla.- Sono tornato. E da questo momento puoi considerarti un'anziana di famiglia. -Senza inflessioni di sorta, senza stacchi particolari. Tra l'altro, non s'interrompe, anzi, alza una mano come per non essere interrotto.- Se vuoi uscire dal Neko, non ti fermerò: voglio la garanzia che sarai al sicuro, e voglio sapere dove andrai ad abitare. -ha finito. Di fatto Marlene sentirà la propria aura incrementarsi di botto. Inarca un sopracciglio.- Qualcosa da dire? -
    Marlene rimane voltata verso il corpicino di Isabella - Sì ho visto che sei tornato…- molto probabilmente uno squalo mako avrebbe molto più calore umano di lei -…Non sono cieca.- Si appoggia al battente della porta, le mani ficcate nelle tasche dei pantaloncini. Non ha reazioni particolari a sentirsi nominare anziano della famiglia, rimane tranquilla sia esteriormente e la sua aura, a parte il brusco incremento di portata, non subisce variazioni. Boh, fa paura quando raggiunge questo stato in incazzatura, ma tant’è. Si gira finalmente verso Archibald e sospira - Andrò ad abitare assieme al nuovo Serafino di Tokyo, direi che più al sicuro di me non ci sarà nessuno.- la voce, atona, le si colora di una vena di sarcasm...

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    Last Post by Lene85 il 8 July 2012
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  9. ...Come un castello di Sabbia.

    -4.00 del mattino-


    Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione, disse una volta qualcuno e io credo di non essere l’eccezione che conferma la regola. Sono in cucina, Mervin dorme, dopo aver provato a consolarmi, è crollato per la stanchezza, e io ho un termometro sotto la lingua.
    Mi bruciano gli occhi, mi fa male la testa e la nuca… Sono troppi giorni che piango e il mio fisico inizia a risentire di questa tensione continua. Anche se sono sempre stata molto forte, con delle difese immunitarie a prova di bomba, sto crollando lentamente. Un pezzetto alla volta, come un castello di sabbia prima del cedimento. Prima di rivolo di sabbia che scende dalle pareti e poi il crollo che lo riduce ad una montagnola informe.

    Ieri sera, Whisky, ha messo a segno il mio ennesimo furto ai danni della bancarella di pesce del signor Cho. Mi sono accaparrata un enorme spigola saltando a zampe pare sul carrettino intanto che serviva una vecchia signorina, e nel parapiglia, ho afferrato il pesce per la coda e me lo sono tirato dietro. Me lo stavo mangiando acquattata in un cespuglio che qualcosa ha iniziato a far frusciare le foglie davanti a me.
    Meno di mezzo secondo dopo ero muso a muso con un alano enorme.
    Mi ha rincorso per mezzo quartiere fino a quando non sono saltata addosso alla prima ombra che mi è capitata sotto il naso. Pensavo che fosse il fusto di un albero, invece era una ragazza. Era Kaja.
    Meno di mezzo secondo dopo, attorno a me c’erano Isabella e suo figlio, Seren con una teglia di non ricordo bene cosa fra le mani e Dany. Il cane non mi ha mangiata, ma è successo di peggio.

    Kaja, a vedersi un gatto fra le braccia è sbiancata, mi ha messo a terra e ha iniziato ad arretrare. E’ finita addosso a Danica, è caduta di nuovo per terra ed ha iniziato a piangere ha dirotto. E fra i farfugli ho capito che a) Conosceva la vera identità delle persone attorno a lei. Anche la mia, anche se avevo la coda e quattro zampe, questo anche grazie all’intervento di Isabella che mi ha stupidamente chiamato Marlene con tutto il figliato che aveva in corpo dall’altro lato della strada praticamente e b) Era fuori di sé perché aveva incontrato Archibald.

    Piangeva così tanto, così forte, che per rendermi conto che non stava delirando per via della ferita da Necrosi, l’ho dovuta sentire singhiozzare la verità sul suo rapporto con il Capofamiglia. Perché all’inizio pensavo che avesse semplicemente dimenticato anche lei, così come ha fatto con Demetrios.
    Non per disaffezione, ma per mostruosa disattenzione e invece:
    E invece non è mai stato amore quello che lo legava a lei, voleva solo scoparsela.
    Non ci avrei mai creduto se non l’avessi sentito dire dalla viva voce di quella ragazzina che fino a qualche tempo fa avrei voluto uccidere con le mie mani per aver infettato Mervin, e che ieri sera mi sono ritrovata a consolare come se fosse stat...

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    Last Post by Lene85 il 5 July 2012
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  10. La decisione è presa...

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    Mi chiedo quanto possa ancora tirare avanti prima di dare seriamente di testa. Ieri sera, nell’ufficio di Mervin, la diga che trattiene il malcontento che ho in corpo ha avuto un pericoloso primo scossone. Ci sono delle crepe, l’acqua esce a rivoli dalle spaccature. Devo andarmene da lì prima che crolli del tutto e io dica addio a buona parte della mia sanità mentale.
    Ieri pomeriggio ho incontrato Connor.
    Il demone, per punire la sua intromissione con Danica, ha infierito sul suo corpo massacrandolo letteralmente, per poi lasciandolo in superficie a smaltire il dolore . Mi ha chiesto di ucciderlo, di togliermi lo sfizio per prima. Non ce l’ho fatta,
    non ho avuto abbastanza pelo sullo stomaco per fare una cosa del genere.
    Anche se devo ammetterlo, all’inizio ho pensato davvero di farlo.
    Alla fine però, a vederlo lì, in quelle condizioni. A saperlo in qualche modo manipolato da Salem, mi ha fatto pena. Una pena terribile.
    Gli ho stretto il polso da sopra la giacca, per evitare di ustionarlo, e ho visto le mie lacrime finirgli sul viso, l’ho sentito che le raccoglieva e mi ha ringraziato.
    Non so per quale ragione, magari perché gli ho promesso di uccidere Reaver anche per lui?

    La sera sono andata da Mervin con un cestino per la cena.
    Volevo fare una cosa carina, ma non mi è riuscita, perché ero davanti alla porta che mi sono arrivati questi sms. E lì mi si è scatenata l’ira di Dio in corpo.

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    Messaggio da parte di Marlene
    Spedito il 02/07/2012 21:48
    _sms on


    Kaja è in città. Danica l'ha vista.

    Messaggio da parte di Archibald
    Spedito il 02/07/2012 21:52
    [sms on]

    Mi fotte fino a lì. Tu dove sei? Al Neko?
    Isabella è ferita!


    Messaggio da parte di Marlene
    Spedito il 02/07/2012 21:53
    sms on


    Io sono in ospedale con Mervin.

    Messaggio da parte di Archibald
    Spedito il 02/07/2012 22:06
    [sms on]


    PERCHE' CAZZO NON SEI AL NEKO?
    Hai intenzione di lasciare tua sorella a morire nel caso non ce la facesse a rigenerare?
    Sono lì.



    Manca la mia risposta. L’sms in cui urlo che (a differenza sua ) io sono sempre al Neko, e di non farmi la predica.
    E’ stato troppo, la cosiddetta ultima goccia... Quella che, non solo fa traboccare il vaso, ma lo spacca .
    Ho iniziato a dare i numeri fra le braccia di Mervin che cercava di consolarmi.
    Se prima avevo qualche dubbio a lasciare la Palazzina, dopo questi sms, i dubbi sono belli che spariti.
    Voglio andarmene via da lì, e come ho detto pure a Merv, non sto usando la sua proposta di vivere assieme da qualche parte, come una scusa. Me ne sarei andata via comunque, ...

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    Last Post by Lene85 il 3 July 2012
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“ Voglio essere un bastardo ”
WANNA BE BASTARD ★ CREATED BY AMPHETAMINES'
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