Avevo dimenticato quanto fosse divertente passare il tempo con un completo sconosciuto. Qualcuno che non sa nulla della Necrosi. Che non teme inconsciamente di vedermi morire da un momento all’altro. Avevo dimenticato quanto mi piacesse parlare di tutto, tranne della merda che mi circonda: Arpia, Guardiano, Umani Potenziati.
Avevo dimenticato quanto mi piacesse sentirmi normale.

-Henry.- fa eco Marlene - Bel nome.- annuisce - Mi piace.- Fortunello, perché altrimenti ti avrebbe tirato fuori qualche sopranome imbarazzante che ti avrebbe perseguitato negli incubi come Freddy Krueger. Lo guarda sedersi sull’altalena. Sedersi e basta e le esce un espressione orripilata, nemmeno l’avesse visto smutandarsi e correre nudo attorno all’area giochi facendo l’elicotterino . No, mai andare sull’altalena normalmente in sua presenza. Mai. E’ un errore madornale. Scende si porta alle spalle di Henry, e ignara di quella cosa chiamata spazio personale, cercherebbe di prenderlo sotto le braccia e di farlo alzare in piedi. -Sull’attenti Herny, e girati.- gli ordina comicamente autoritaria, gonfiando l’esile torace - Metti un piede qui.- gli indica la sua sinistra - La mano qui. E issati. Se non ci riesci, ti spingo sul sedere.- E su, non fare la pervertita. Se dovesse venire accontenta, invece di tornarsene nella sua di altalena, cercherebbe di salire su quella di Manley, poggiando i piedi in mezzo a quelli del ragazzo, portando indietro il sedere per iniziare a spingersi. Visto che siete alti uguali, occhio Manny che non ti arrivi qualche capocciata -Ecco, così è divertente, e il massimo, mi caschi addosso.- esclama divertita . Si guarda la mano e arricci il naso , apparentemente senza accorsi del piccolo mutamento avvenuto nel suo interlocutore - Sono caduta dalla bicicletta.- E’ la palla che racconta a tutti gli umani - Se vuoi rimanere vivo Henry, non infilarti in quel di Shibuya su un due ruote non motorizzato, rischi di non tornare a casa. Mi ha toccato la ruota di dietro un motorino e pluppete, sono tornata a casa che sembrava che avevo la stigmate ad una mano.- Il tono di voce con cui ha scodellato la palla è calmo, privo di intonazioni nervose o forzate di sorta. E’ un attrice , ricordiamocelo, mentire e sembrare convincente è il suo pane.
Okay. Cose che NON mettono in imbarazzo Manley Gordon, parte prima. Che già avvertire le mani di lei sotto le ascelle gli fa UNO STRANO EFFETTO. No, non in *quel* senso. Nel senso che è strano che una che conosci da venti minuti tenti di sollevarti per farti fare il giro della morte su un'altalena in piena notte nel Parco dei mostri. E da come, inizialmente, l'Apprendista sembra irrigidirsi, è palese che non si trovi esattamente a suo agio... - Cosa...? Aspe... aspetta... - Ci p...

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