Mervin abbandona la sua dimora celeste, persino i ricordi sino a quel momento vividi del tempo -ammesso che tale possa essere definito- trascorso fra le Schiere Celesti, il Consiglio dei Troni e lo scranno glorioso del Padre divengono memorie remote, sfuggono i particolari e riemerge la consapevolezza terrena. Umabel si fonde con la corporea natura di Mervin Ezra Cooper, un mutamento affatto traumatico, anzi quasi delicato che lo conduce dove vive la sua famiglia. Non abbiamo idea di come sappia che Marlene e i suoi figli siano proprio a casa di Lorien, può seguire la presenza dei suoi Protetti anche da entità spirituale che riprende forma fisica, forse non saprebbe spiegarselo neanche lui o non avrebbe alcuna voglia di soffermarsi sul dettaglio. Desidera stare con coloro che ama, quindi avviene. Si manifesta in un fulgore candido, non un lampo ma un'aurora che si dirama nella camera, ai piedi del letto, lentamente la luce insostenibile agli occhi si smorza per divenire un bagliore soffuso che nasce proprio dall'anima del Serafino, che traspare dalla pelle senza imperfezioni o accenni da barba, dagli occhi blu che ardono dell'amore della giustizia dell'Altissimo, dalle ali candide che si chiudono sulla schiena, lasciandolo nella sua forma originale, avvolto in un'armatura di luce d'argento con filamenti d'oro che la pervadono, come fulmini che percorrono il cielo. Sposta lo sguardo sui presenti, l'espressione del viso è indescrivibile è dolce, amorevole, affettuosa ancor più che nella veste Umana, eppure qualcosa in lui ricorda la distanza fra Cielo e Terra. [Caliel.] chiama con un sorriso gioioso, una felicità che non ha macchie o ombre: [Marlene.] che in Enochiano si pronuncia 'Marlene'. [Sono...] si blocca, le labbra socchiuse: -Sono tornato.- annuncia nella lingua corrente. [F.O.][Enochiano.]
Consigli che entrano e non escono. Non stanno parlando al vento i due accanto a Marlene sul letto. Anche se non sembra la nostra sta incamerando e sta ponderando. Se non per lei, perché non provare per Mervin e per i bambini. Per loro sì. Per non farsi vedere così scontenta col mondo durante una festa così importante e sentita come se loro non contassero nulla e ci fosse solo il suo… Ferma lo scorrere dei suoi pensieri per via di quel bagliore improvviso ai piedi del letto. Strizza gli occhi, gira la testa e attende che la luce si smorzi per tornare a guardare. Noelle , infastidita, solleva la testolina dal petto dello zio e guarda verso il fondo del letto. Batte le ciglia, insonnolita, prima di mandare un urletto felice [DADA!] Inutile dire che non faccia caso alle ali dietro la schiena del genitore, probabilmente abituata a vederlo in questa forma o memore di qualche reminescenza celeste [DADA MIO!]. Si alza in piedi, corre fino al padre e ...

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